Molto tempo fa la Galassia conosceva la Perfezione: si chiamava Czarnia, terra di armonia, un paradiso di pace e amore dove la morte era solo per chi la sceglieva come alternativa all’immortalità. Un infausto giorno, però, a Czarnia nacque Lobo, l’Uomo, il Flagello del cosmo.
Oggi, dopo aver sterminanto il suo popolo, Lobo è rimasto l’ultimo czarniano della Galassia (se escludiamo la sua maestra delle elementari).
Lobo nasce nel 1983 dalla mente di Keith Giffen, è un mercenario volgare, sboccato, violento, vestito come un metallaro e col viso truccato come un membro dei Kiss. Le sue storie sono cariche di humour nero e violenza splatter, peculiarità che gli sono valse, tra gli anni ’80 e ’90, un grande successo di pubblico.
Finalmente l’Uomo è tornato in fumetteria con Lobo #1, primo di 12 spillati editi da RW Lion al prezzo di 2,50 euro per 32 pagine, il primo albo propone Lobo The Last Czarnian #1 (di 4), miniserie del 1990 concepita da un trio di tutto rispetto: Keith Giffen ed Alan Grant ai testi, Simon Bisley alle matite! In questo numero di debutto, il flagello del cosmo riceverà l’incarico di recuperare un misterioso prigioniero che si rivelerà essere la sua maestra di quarta elementare nonché autrice di un best-seller che ha sputtanato Lobo nell’intera galassia.
Tra parolacce, risse e situazioni surreali emerge una sceneggiatura brillante unita a disegni di grande qualità, insomma una serie originalissima che vi farà rituffare negli anni ’90.
Da rimproverare a RW Lion la totale assenza di editoriali/redazionali, una grave carenza per un recupero storico come Lobo (pensate che non viene neanche menzionato il nome della miniserie in questione nè la data di pubblicazione dell’albo originale americano).
Comunque sia: Skratz’ sentite ammmé, leggete Lobo!