Era l’autunno del 1968 quando nei cinema americani usciva La notte dei morti viventi (Night of the Living Dead), capostipite di un certo modello di cinema splatter e primo tra tutti a trattare il tema degli zombie. Al film, diretto da George Romero, furono date al tempo svariate interpretazioni; ma forse la più interessante e azzeccata era quella che inquadrava i morti viventi come metafora della moderna società consumistica. Una società che, da un lato, trascina l’individuo verso uno spietato ed egoistico individualismo, ma che, dall’altro, riduce i propri componenti alla stregua di mostruosi automi tutti inquietantemente omologati ai modelli imposti.
Da allora, la produzione in tema di zombie si è rapidamente allargata a macchia d’olio, passando dal cinema alla letteratura; fino ad arrivare al recentissimo successo di The Walking Dead, fortunata serie a fumetti ideata da Robert Kirkman, dalla quale a sua volta è stata tratta l’omonima serie TV campione d’incassi. Ma cosa c’è di diverso tra The Walking Dead e l’universo narrativo di Crossed? Possibile mai che il geniale e (quasi) infallibile Garth Ennis si sia limitato a scopiazzare qualcosa di così tanto popolare?
La verità è che le somiglianze tra le due opere sono solo apparenti e che le differenze tra Crossed e il resto della produzione zombistica ci sono eccome. Altro che società consumistica; altro che omologazione: gli scrociati di Crossed rappresentano l’esatto contrario rispetto ai barcollanti pappacervelli. Contrariamente a quanto accade con gli zombie, infatti, gli scrociati non limitano le proprie azioni al basilare bisogno di nutrirsi, quanto piuttosto si abbandonano a quelli che possiamo definire gli istinti più bassi e brutali dell’animo umano. I mostruosi individui che popolano l’universo di Crossed uccidono, torturano e stuprano nella maniera più sadica e malvagia mai vista; come se la parte più perversa e crudele dell’animo umano prendesse il sopravvento sulla coscienza e sulla morale. Nessun rimorso o senso di colpa, solo perfidia e depravazione.
Come detto, l’universo di Crossed è stato partorito dalla mente di Garth Ennis e pubblicato da Avatar Press a partire dal 2008. Tuttavia, l’eccentrico artista britannico non ha curato le sceneggiature di tutti i comic book, limitandosi soltanto a dare il via al fortunato filone, poi ripreso e sviluppato da altri importanti colleghi.
Crossed: Manchi Solo Tu (Crossed: Wish You Were Here), rappresenta un’assoluta novità per questo ciclo narrativo; trattandosi della prima, tra queste sconcertanti storie, ad essere stata proposta come webcomic. In buona sostanza, si tratta di un’iniziativa identica a quella intrapresa qualche anno fa con Freakangels di Warren Ellis. Avatar Press, con cadenza settimanale, pubblica sul sito www.crossedcomic.com un episodio di Crossed, fornendo orrore, violenza e stupri di delfini (dallo sfiatatoio) completamente gratuiti. Un esperimento, come detto, già effettuato in passato dalla casa editrice statunitense, che aveva portato risultati davvero eccellenti; talmente eccellenti da costringere la Avatar Press a stampare in versione cartacea le storie già disponibili gratuitamente sul web.
La serie, scritta da Simon Spurrier e ottimamente disegnata da Javier Barreno si differenzia in modo marcato dalle precedenti avventure ambientate nel mondo di Crossed. Fino a questo momento, infatti, siamo stati abituati a seguire le avventure di gruppi più o meno numerosi di sopravvissuti, in viaggio alla ricerca di un rifugio che potesse garantire loro una salvezza apparentemente impossibile da realizzare.
Le nuove avventure, al contrario, raccontano la vita di un gruppo che è riuscito a trovare un rifugio stabilendosi su una microscopica isoletta delle coste britanniche. Ma, ovviamente, nessun luogo è davvero al sicuro dagli scrociati; e noia e orrore si alternano rapidamente, trascinado i protagonisti verso un abisso dal quale è impossibile emergere.
Le vicende ci vengono narrate da Shaky, giovane autore di fumetti con poca autostima e tanta fortuna. Shaky racconta sul proprio diario la vita sull’isola, descrive i propri compagni di disavventure e gli eventi passati che lo hanno condotto dove si trova. L’utilizzo della tecnica narrativa “epistolare” risulta quanto mai azzeccato e pertinente rispetto al genere di ambientazione e alle tematiche trattate. Essa permette un approccio molto più introspettivo, che aiuta a mettere a nudo la vera essenza del personaggio narrante. Lo stratagemma permette infatti all’autore di passare attraverso l’esposizione di fatti lontani tra loro temporalmente, ma in qualche modo strettamente connessi. In più, l’effetto risultante è quello di rendere maggiormente intimo e personale lo stesso racconto, trasmettendo al lettore una naturale affezione nei confronti del protagonista.
La prosa è ricercata e intelligente (caratteristiche difficilmente riscontrabili in altri fumetti di matrice horror) e non mancano gli spunti di riflessione sull’animo umano e sull’impatto che una tale tipologia di eventi può sortire su di esso. La perdita dei valori, l’egoistica ricerca delle proprie necessità, il percorso psicologico dei singoli personaggi. Sono questi i temi attraverso i quali si snoda la trama di questo interessante albo.
I disegni di Javier Barreno, già ammirati in alcune delle precedenti avventure ambientate in questo universo narrativo, ben si adattano al contesto e rappresentano, con crudo realismo, i sentimenti di terrore e paura che i personaggi si portano dietro. In particolare, Barreno è bravo a catturare la sensazione di orrore e panico che serpeggia tra gli abitanti dell’isola, in un continuo alternarsi di noia e terrore.
Naturalmente – non c’è bisogno di sottolinearlo – si tratta di un fumetto assolutamente disgustoso (a prescindere dal giudizio personale sull’opera). Il grado di violenza è talmente elevato e riprovevole da indurre il lettore a chiudere il volume e non riaprirlo mai più. Ma è proprio questo che i lettori di CROSSED inseguono: un esasperato viaggio attraverso gli istinti più bassi dell’animo umano. Ma attenzione, non mi riferisco tanto agli scrociati, quanto agli esseri umani sopravvissuti.
VOTO: 7
Altre recensioni di volumi di Crossed:
CROSSED di G.Ennis, J.Burrows
CROSSED: PSICOPATICO di J.Lapham, R.Caceres