Regalatomi assieme a Un polpo alla gola dal buon Ivan. E fareste bene a regalarvelo, o a regalarlo.
Makkox, come spiegato nella sentita introduzione al suo conterraneo, da bravo talent scout ha scovato il fenomeno e con esso ha trovato il vissuto e l’umorismo che permeano le tavole di Zerocalcare. Ed è, infatti, proprio Marco Dambrosio, alias Makkox, ad aver prodotto la prima opera del giovane Calcare e brava anche la Bao Publishing che ha creduto fortemente a questo progetto.
Michele Rech aka Zerocalcare ne La Profezia dell’Armadillo ha steso un bilancio sulla sua adolescenza raccontando il voltare pagina di una generazione. L’impatto è forte già dalle prime pagine: il giovane Zero pone degli interrogativi al personaggio che incarna “il tempismo”. Ci sarà del tempo per rimediare o per confessare l’amore covato per una ragazza, durante gli anni della gioventù? Zero può contare sull’Armadillo, rappresentazione della coscienza e anche della spocchia bonaria qualche volta.
Il mondo di Zerocalcare è costellato di continui riferimenti alla cultura nerd: personaggi di film, fumetti e letterati che accompagnano il giovane nei momenti più disparati. Rincorrendo i miti della propria giovinezza il giovane Calcare interagirà con gli amici di sempre, confrontandosi con la realtà di tutti giorni velata d’ironia (vi strapperà più di un semplice sorriso).
Con un’ora buona di lettura non potrete che immedesimarvi e rivivere situazioni comuni un po’ a tutti nel corso dell’adolescenza. Quella di Zerocalcare è una formula vincente che arriva dritto al lettore e lo fa con un comparto grafico grezzo, minuzioso e semplice al contempo, unito a dialoghi diretti e divertenti.
Insomma, una pagina tira l’altra, veramente.
Una volta che avrete chiuso La Profezia dell’Armadillo rimarrete divertiti ma con un senso d’amarezza come lo sono le vignette di ZC: intrise di amarezza ma alla costante ricerca di leggerezza.
Dalle scene underground direttamente sugli scaffali.