Spesso (e malvolentieri) sentiamo usare a sproposito il termine “pietra miliare” ma Akira a tutti gli effetti lo è una pietra miliare, sia dell’animazione giapponese che del genere sci-fi/cyberpunk rappresentando un cult assoluto per gli appassionati di fumetto e dintorni.
Ma, mettiamo le spalline, cotoniamoci i capelli e torniamo indietro di qualche anno: ai magici anni ’80!
Nel 1982 inizia la pubblicazione sulla rivista Young Magazine del manga Akira di Katsuhiro Otomo: il successo è pressoché immediato. La storia di due amici, Tetsuo e Kaneda, due motociclisti sbandati (e sballati dall’uso di pilloline “magiche”) in una Tokio distopica del 2019, ricostruita dopo la devastazione della terza guerra mondiale scoppiata nel 1992. In seguito ad un incidente ed ai successivi esperimenti cui verrà sottoposto, Tetsuo acquisirà enormi poteri psichici.
– fermati: basta spoiler! –
Ok, basta trama. Vi basti sapere che il rapporto tra Kaneda e Tetsuo e tra Tetsuo e Kaneda subirà un forte scossone e sarà il filo conduttore della vicenda. Ma nonostante le incomprensioni i due continueranno a “chiamarsi” per tutto il manga e per tutto l’anime come dimostra questo video:
Kenedaaaaa!
Come dicevo in precedenza, il successo del manga di Otomo fu enorme al punto da rappresentare il grimaldello che avrebbe consentito negli anni’80-’90 al mondo del fumetto giappo di conquistare gli Stati Uniti e l’occidente. Fu infatti l’edizione Marvel/Epic partita nel 1989 e proseguita in 38 uscite fino al 1995 a sdoganare i manga negli States sfruttando anche l’onda lunghissima del successo di un capolavoro immortale come Blade Runner del 1982. Cult della fantascienza e precursore del cyberpunk, il film di Ridley Scott, presenta infatti molti punti in comune con Akira soprattutto per quanto riguarda il contesto in cui è ambientato (i fatti di entrambi curiosamente si svolgono nel 2019).
Tornando un paio d’anni indietro al 1988…
– Ehi, la smetti di andare avanti e indietro nel tempo che poi perdo il filo? Chi ti credi di essere il Dottor WHO? –
Dicevo, nel 1988, vista l’esplosione del manga, Otomo acconsentì alla realizzazione di una trasposizione animata. Lo sforzo produttivo fu notevole: per raggiungere il budget stellare (1 miliardo di yen!), 10 delle maggiori case di produzione cinematografica del sol levante unirono gli sforzi nell’Akira Commitee e più di mille animatori realizzarono un prodotto di grandissima qualità visiva impreziosito dalle strepitose musiche di Shoji Yamashiro.
Il risultato è un cult inserito da IGN alla 14esima posizione dei migliori film animati di tutti i tempi e che ha profondamente influenzato numerose opere di fantascienza come, ad esempio, Matrix o il più recente film supererostico Chronicle.
– Ma il manga e l’anime hanno la stessa trama? –
La domanda é scontata quanto la risposta ma sono educato e te lo dico: le differenze tra le due opere sono sostanziali (più di 2.000 pagine di manga non potevano essere concentrate in un lungometraggio di 2 ore). Diversità maggiori si evidenziano nella seconda parte dell’opera e nel finale, ancora più “psichedelico” e criptico quello dell’anime ma d’altronde le pilloline sono disseminate dappertutto (e raffigurate anche sulla giacca di Kaneda, dunque c’era da aspettarselo).
Saltiamo ai nostri giorni ed arriviamo al 29 maggio 2013: dopo 25 anni dall’uscita nelle sale di tutto il mondo, Akira è tornato al cinema in una nuova veste digitale. Una bellissima iniziativa portata avanti da Nexo Digital che è stata premiata con più di 20.000 spettatori sul suolo nazionale. Piccola chicca la proiezione di 6 (incomprensibili) minuti di anteprma di Evangelion 3.0 in uscita a settembre.
Nexo Digital ha anche realizzato delle card commemorative per gli spettatori che però non sono state distribuite in tutti i cinema. Una nota di merito va dunque al multisala Iris di Messina dove ho visto Akira che la card me l’ha data e, da buon fissato, sono stato contento come il bambino che vince il biglietto d’oro per andare a visitare la fabbrica del ciocccolato di Willy Wonka (anche se a quello é andata meglio: ha pure ereditato a fabbrica di cioccolato!)
– Ehi, ma sei scemo? Mi hai spoilerato il finale di Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato! –
Ah si? E lo sapevi che Bruce Willis ne Il sesto senso alla fine…
– FERMO! –
Infine mi faccio serio per elogiare un altro protagonista di questo piccolo evento: il cinema. Nell’epoca del file sharing e del digital download, iniziative come questa ci ricordano, se mai ce ne fosse bisogno, che il posto ideale per poter godere un simile spettacolo é la poltrona di una sala cinematografica.
– Che uomo d’altri tempi… lacrimuccia. –
Insomma, in estrema sintesi: Akira 25th anniversary al cinema é stato una gran figata!