Cosa può spingerci a parlare di un gioco prodotto e lanciato nel mercato più di 5 anni fa considerando che nell’internet si possono trovare milioni di recensioni, pareri e soluzioni?
Beh, innanzitutto perchè LIMBO non è un gioco, o forse è meglio dire, non è soltanto un gioco. Gli sviluppatori della Playdead, infatti, hanno creato qualcosa di più, un viaggio intimistico e personale che porta il giocatore a scoprire il mondo dell’onirico e del fantastico, lasciandogli la possibilità di poter immaginare e sviluppare con il proprio intuito trama, personaggi, ambientazioni e finale.
Fin dai primi minuti di gioco si è totalmente immersi in una esperienza visiva fuori dall’ordinario. Nessun colore, nessuna parola, il tutto volutamente portato all’estremo dell’essenzialismo per accentuare le emozioni durante il percorso del bambino protagonista. I vari sentimenti prodotti durante la risoluzione dei puzzle-game si riflettono perfettamente sul videogiocatore, un susseguirsi altalenante di paura-ansia-frustrazione. Mentre si avanza si è sempre sospesi tra sogno e realtà, non si è mai certi che il passo successivo sia quello corretto o quello sbagliato, tutto questo rimanda al concetto di LIMBO per l’appunto che è stato espresso dai programmatori con maestria.
Non farò cenni sulla trama o sulle possibili interpretazioni al finale, perchè reputo che ognuno debba godersi ed affrontare il viaggio del protagonista come meglio crede. Sostanzialmente LIMBO non è dissimile da un libro, dove l’immaginazione non ha limiti.
-Segnaliamo il download del gioco disponibile su Steam ed Amazon.
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