La crisi dell'animazione giapponese e la risposta di Hideaki Anno

L’aveva detto, in più di un’occasione, anche il Maestro Miyazaki che il panorama degli anime e manga giapponesi sta attraversando un’era decisamente buia. Sarà perché, come sosteneva Miyazaki, chi scrive è, spesso, un otaku, cresciuto all’interno del suo appartamento, vedendo, del mondo, solo ciò che i fumetti e videogiochi gli offrivano, senza, dunque, viverlo! Cosa che per Miyazaki è di fondamentale importanza. Sarà per colpa di un mercato sempre più severo che impone una standardizzazione massiccia, ignorando tutto quel pullulare di mangaka che si aggirano nel sottobosco del Giappone; sarà perché sono i tempi storici e sociali, in termini molto più ampi, che causano l’arrivo di storie più banali e di poca realtà sociale? Saranno, alla fine, tanti fattori che contaminano quest’arte del tutto particolare che sono i manga, progenie di quegli antichi disegni su pergamena, come tutto il resto del mondo sta subendo un forte calo qualitativo sotto gli aspetti artistici; ma se due colonne internazioni del cinema d’animazione come Miyazaki e Hideaki Anno, si lamentano, stiamo pur certi che non è una mera impressione di quella generazione cresciuta negli ultimi decenni del secolo scorso.

“Il mondo dell’animazione è ormai troppo pieno di otaku che realizzano anime senza guardare al mondo reale, che si comportano più da fan che da professionisti e che non riescono più a creare personaggi convincenti.”

Queste le parole durissime del creatore di Totoro, uscite poco più di un anno fa, quando venne rilasciato il suo ultimo film Si alza il vento, carico di umanità e realtà.

“L’industria dell’animazione Giapponese è in un vicolo cieco, e sarà dura uscirne a meno che non si facciano anime senza considerare l’aspetto commerciale… ma potrebbe comunque essere troppo tardi.”

Queste le più recenti parole di Anno che, elogiato al Tokyo International Film Festival, spende parole sconfortanti per l’animazione del suo paese.
In effetti i cartoni animati giapponesi hanno, da un po’ di anni, abbandonato i palinsesti delle televisioni, sui quali permangono le ultime grandi serie che hanno conquistato i cuori di milioni di persone come: Sailor Moon, One Piece, Naruto, Detective Conan, Pokèmon e l’intramontabile Dragon Ball! Tutto il resto, gli appassionati del genere, devono reperirlo on-line oppure su quella piccola isola felice che è rimasta Rai4, comunque con uno share non tale da poter creare dei veri filoni commerciali come i titoli sopracitati. Colpa del web? Colpa del digitale terrestre che ha disperso per circa una decina di canali, i cartoni animati? In ogni caso, la crisi si percepisce.

«L’animazione giapponese è in un vicolo cieco […] potrebbe comunque essere troppo tardi.»

«Otaku che si comportano più da fan che da professionisti.»

Ciò che arriva nei nostri cinema è ancor più scandaloso. Sì, fino a qualche anno fa, vedere classici come Ghost in the shell, oppure Akira, sarebbe stato impensabile! Solo i film dei Pokèmon riuscirono a convincere le case di distribuzione italiane. Oggi giorno la Lucky Red sta cercando di tirare acqua al suo mulino accontentando i tanti fan dell’animazione giapponese con proiezioni di una sola serata o di pochi giorni, spesso e volentieri, in un unico circuito: lo Space, non presente in ogni città.
Ma togliendo i revival storici, i nuovi film di produzione giapponese che giungono a noi sono per la maggiore remake, reboot o capitoli finali di titoli che in passato, grazie alle serie tv, hanno conquistato un notevole pubblico. Così ecco che tornano: Doraemon, Capitan Harlock ed I Cavalieri dello Zodiaco! Tornano investiti di una nuova grafica computerizzata, con tanti effetti speciali e tante associazioni malinconiche col passato. Per il resto arrivano gli ultimi film dello studio Ghibli, in un ritardo così pauroso da sorpassare non solo la notte degli oscar (con il film Si alza il vento) ma far passare La principessa splendente come ultimo film Ghibli trasmesso al cinema. Certo, sulla tempistica si potrebbe anche non discutere, se un numero più alto di film venisse trasmesso, ma il problema è a monte: la scarsa qualità di quest’ultimi.
Hideaki Anno, che si è fatto strada a fatica nel mondo dell’animazione, finendo più volte senza soldi, è riuscito, dopo tanti sacrifici, a diventare uno dei guru del settore e così, dal canto suo, ha deciso di portare avanti il progetto Japan Anima(tor)’s Exhibition, dove verranno rilasciati una serie di cortometraggi per esaltare non solo l’underground, ma anche simboli del passato come Gundam; questi verranno inseriti e trasmessi sul canale NicoNico.

Intanto, per il suo progetto più acclamato ancora non si sa nulla di certo sull’uscita del 4 capitolo del Rebuild of Evangelion che ha sorpreso e lasciato molti dubbi dopo il You can (not) redo, che presentava un seguito del Third Impact inedito.
Queste le sue parole ironiche.

“Certamente (vi) sto facendo aspettare. Ma consideriamo, Evangelion: 1.0 è stato presentato nel 2007, 2.0 nel 2009 ed Evangelion 3.0 nel 2012, sono passati dai due ai tre anni fra una pellicola e l’altra. Non sarebbe bello presentarlo entro i prossimi quattro anni? O meglio sei? No, sto scherzando. Mi sforzerò di fare il possibile.”

Il manga di Evangelion è finalmente giunto a una sua conclusione, finirà mai la sua trasposizione cinematografica? Al momento pare proprio di no, visto l’annuncio dell’uscita di un nuovo film dedicato al brand intitolato Evangelion the Real 4D! Il 3D, espediente sempre più adoperato nel cinema, ancora deve trovare un suolo stabile su cui procedere la sua naturale evoluzione e già in Giappone si pensa alla quarta dimensione! Cos’è? O meglio, chi è? La quarta dimensione siamo noi, il pubblico. Il nuovo film di Evangelion verrà, infatti, proiettato presso lo Universal Studio Cinema 4D dove sedili mobili e vibranti ed una serie di effetti reali (odori, fumi, effetto vento, vapore acqueo ecc.) renderanno l’esperienza del cinema sempre più coinvolgente, tanto da dover fare attenzione a ciò che si indossa per non rovinare un capo buono!
Ma c’è da star tranquilli, tecnologie come queste impiegheranno più del viaggio di Marco Polo, per giungere nella nostra penisola.

Fonti: MangaForever, AnimeClick

Condividi
Leave a Comment