Hero – Il Male Necessario

E quando Sam si fa vivo, si fa vivo anche un nuovo video. Ok, lo sapete, ci ridiamo ci scherziamo ecc. ecc. 

Per chi mi conosce da un po’, sia nei social che in real life (oddio fa tanto nerd ma chissene), sa che sono appassionato non solo di comics americani ma anche di tutte quelle altre forme di fumetto che vengono proposte sul mercato. E sebbene in occidente lo status symbol sia rappresentato dai comics, in europa dal fumetto franco-belga ed in oriente dal manga, c’è un tipo di fumetto che realmente NON SI IN***A NESSUNO, ovvero il manhwa.

Il manhwa è il fumetto coreano, è molto simile al manga per quanto riguarda l’impostazione di tavole, disegni e formato di pubblicazione, ma si legge “all’occidentale” e presenta di norma tematiche diverse, o magari simili, raccontate secondo il punto di vista di chi vive una società molto più filo-occidentale rispetto a quella dei mangaka.

E allora perchè scrivere un articolo e fare un video per parlare di un tipo di fumetto che non si caga nessuno? Son scemo io? Quasi certamente sì! Non mi frega di parlare di argomenti “popolari”? Altrettanto vero! Ma in realtà spendo questo mio tempo per cercare di far conoscere, a quei pochi che avranno la pazienza di ascoltarmi, un prodotto che da tempo immemore viene sottovalutato.

Quando ci fu il grande boom del manga negli anni 2000, le case editrici cominciarono a pubblicare qualsiasi cosa fosse di carattere orientale, sia prodotti interessanti che prodotti davvero indecenti, e tra i prodotti indecenti affioravano tanti, tantissimi fumetti coreani. Per questo motivo, aggiunto al fatto che molti ne ignoravano l’esistenza o lo consideravano una “scopiazzatura occidentale” del manga, il manhwa venne bistrattato e diversi buoni titoli si dispersero nel nulla.

Proprio questo è il caso di Hero, un fumetto scritto e disegnato dall’autore coreano Jae-Hwan Kim, che va non solo a proporre una buona trama action ma che si sofferma anche su di una forte critica sociale ad una realtà presente non solo in Corea ma anche nella nostra società occidentale.

Vi lascio inoltre un breve aneddoto personale riguardo a questo fumetto. Hero è stato il secondo Manhwa che abbia mai letto, il primo fu Priest nel 2003, questo invece l’ho letto nel 2007. Sebbene all’epoca avessi soltanto 15 anni, e una conoscenza del mondo del fumetto piuttosto acerba, ricordo che mi piacque molto anche se non compresi appieno lo sfondo critico dell’opera e, piuttosto, ragionavo da adolescente dando ragione ad un personaggio piuttosto che un altro. Anni dopo lo rilessi con una mentalità più matura e mi accorsi con gran stupore delle tematiche trattate, lo rilessi più e più volte e man mano che ciò avveniva, mi innamorai sempre di più di questo fumetto tanto che oggi risulta sicuramente tra quelle che sono le mie opere orientali preferite.

Dunque eccomi qua, a parlarvi di un fumetto che pochi di voi avranno letto, che magari tra quei pochi ancora meno lo avranno apprezzato o oggi se lo ricordano, ecco a voi cosa ho notato e provato leggendo Hero 

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