L'Angolo di Trollo VS Dragon Ball Z: Battle of Gods

Per dovere di cronaca, voglio spiegare ai neofiti che la vera epopea di Dragon Ball è SOLO E UNICAMENTE QUELLA DEL MANGA. Dopo la conclusione della saga di Majin Bu, tutto ciò che segue è un mucchio di merda utile solo a fregare i fan più nostalgici.
Non fa di certo eccezione quest’ultimo ignobile abominio: Dragon Ball Z Battle of Gods.

Certo, ora voi mi direte ‘ma signor Trollo, gli youtubers e le recensioni dei più autorevoli bloggers dicono l’esatto contrario: Battle of Gods è l’ennesimo capolavoro dell’animazione made in Japan’. Ma vedi, ipoevoluto bimbopene la cui debole mente viene plasmata come fosse pongo da sedicenti guru del tubo, io voglio aiutarti ad uscire dalla città di Credulonia dove risiedi abitualmente e metterti davanti alla dura realtà… anche se tu, forse, non vuoi sentirla: Dragon Ball Z: Battle of Gods è davvero UNA MERDA TOTALE! Si tratta di una noiosa minestra riscaldata, che ha come unico punto a suo favore il fatto di non propinarci i merdosi personaggi di Dragon Ball GT (porcheria animata che mi ha fatto desiderare di possedere lo spara-flash di MiB).
‘Dottor Trollo, il piccolo otaku si è lanciato dal balcone!’
Poco male, il suo elettroencefalogramma era piatto già da prima: aveva il play-doh al posto della materia grigia. 

Vi dico come è andata, cari aficionados del Trollo. Da vecchio appassionato di Dragon Ball, appena ho saputo del nuovo lungometraggio su Goku & Co. ho pensato: cazzo, da vedere subito! e, senza neanche prendere in considerazione l’ipotesi che gli entusiasti della rete erano solo soggetti privi della più basilare capacità di discernimento, mi sono fiondato a vederlo.

E la delusione è stata cocente come quella volta in cui ho aperto gli occhi e mi sono reso conto che Mark Millar vende fumo negli occhi dei suoi lettori. La struttura del Battle of Gods è perfettamente identica ai vari OAV che, nel corso della seconda metà degli anni ’90, hanno offeso e inorridito l’ignaro pubblico dragonballiano (avete detto ‘Broly’?); con l’unica differenza che quest’ultimo film d’animazione giunge ben 18 anni dopo la fine di quel maledetto supplizio. Ma porca troia! Ci sono davvero voluti 18 fottutissimi anni per partorire questa minchiata atomica?!? Almeno i precedenti li sfornavano ogni venti minuti…

TROLLO SPOILER

Ad ogni modo, l’innovativa trama del film è la seguente. Bills, sedicente dio della distruzione con le sembianze di un gatto con l’alopecia (che ricorda una qualche divinità egizia), si sveglia da un lungo sonno durato oltre 30 anni e nel corso del quale ha sognato di sfidare un guerriero potentissimo, il Super Saiyan God.

Bills, infatti, in quanto dio della distruzione è più fancazzista di un punkabbestia (altrimenti non potrebbe permettersi di dormire trent’anni..) e l’unico suo motivo di interesse è trovare qualcuno con cui fare a cazzotti. Per fortuna, il suo mentore Whis lo mette al corrente di tutte le novità degli ultimi tre decenni, raccontandogli di Freezer, di Majin Bu, dei Super Saiyan e delle performance sessuali dispensate da Bulma in tutto l’universo.

Bills, rinvigorito ed eccitato da queste notizie, decide di correre subito a casa di Bulma (non si sa mai che ci scappi un servizietto anche per lui…); ma prima passa dal pianeta di Re Kaioh per dare due schiaffi a Goku in versione supersaiyanditerzolivello. Si, perché dovete sapere che Bills è un fottutocazzodurissimo, tranquillamente in grado di prendere a calci nel culo Gogeta e Majin Bu, sorseggiando un brandy e disquisendo di filosofia e calvizie felina. Insomma, il più forte di sempre (almeno fino alla prossima abominevole proiezione).

Una volta giunto a casa di Bulma, il carismatico Bills strafatto di Wiskas si rende conto che per ricevere le attenzioni della padrona di casa c’è da fare la fila; e che del Super Saiyan God non c’è neanche l’ombra. Quindi, dopo essersi fatto venire una crisetta di nervi, si appresta a procedere con la solita telefonatissima distruzione della terra. Sarà allora che tutti i Saiyan presenti, infondendo le loro auree al solito Goku, daranno vita al leggendario e spaccaculoso Super Saiyan God. Pensa te che figata!

FINE TROLLO SPOILER

Ora, qui non si tratta di fare i sofisticati o di lamentarsi per un doppiaggio poco gradito ai fan italiani. Il problema è che questo è un film che è offensivo definire tale. La trama è talmente stereotipata da ridursi ad un continuo déjà vu, mentre i dialoghi hanno l’intensità di un episodio dei Teletubbies. Un furto se visto al cinema e uno spreco di tempo se visto in streaming.

Battle of Gods è sciocco, noioso, scontato e persino mortificante per tutti gli appassionati di DB sparsi nel mondo. Celebrare l’uscita di questa mostruosità vuol dire non avere la minima capacità critica, oppure (come credo) avere un interesse diretto alla sponsorizzazione di un prodotto che è generoso definire scadente.   

Non la butterò sulla solita menata di Dragon Ball miglior manga shonen della storia. I successori hanno saputo affinare molte tecniche utilizzate da Toriyama in DB, rendendo di fatto le loro opere più moderne, più intense e in generale più godibili. Questo tuttavia non sminuisce la grandezza dell’epopea di Goku e compagni e non ne cancella gli indubbi meriti a livello di impatto culturale (specialmente sul pubblico occidentale). Ecco perché mi sento preso per il culo guardando Battle of Gods: perché, al posto di rappresentare uno splendido omaggio alla saga di Dragon Ball, si riduce con l’essere solo l’ennesimo tentativo di mungere una vecchia vacca già da tempo prosciugata.

In conclusione, il più grosso equivoco di questo lungometraggio è che il film si chiami Dragon Ball. Un marchio che un tempo rappresentava un mondo fantastico e innovativo, emozionante e coinvolgente; e che oggi, evidentemente, non vuol dire più una ceppa di cazzo.  

Buona visione, bimbipene.    

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