Bakuman di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata

Titolo: Bakuman 
Autori: Tsugumi Ohba (sceneggiatura) Takeshi Obata (disegni)
Volumi: 20 (concluso)
Editore: Planet Manga
Prezzo: 3,90-4,20 (1a edizione) – 4,50 (ristampa)

 

Dopo il grande successo ottenuto da Death Note, la coppia Ohba-Obata ci riprova, questa volta, però, cambiando completamente genere. Abbandonati ragazzi che si credono Dio, dei della morte, quaderni e indagini, Ohba e Obata si buttano… sui manga! Secondo un proverbio, “Squadra che vince non si cambia”… Ma avranno vinto anche con Bakuman?
La mia risposta è si, hanno vinto, ma non convinto: e adesso vi spiegherò il perché di questa mia opinione. 

Partiamo dalla trama: Mashiro Moritaka è un giovane delle superiori che non sa che fare del suo futuro. Un suo compagno di classe, Takagi Akito, ha invece un’idea chiara del suo futuro: vuole diventare un mangaka, ma è assolutamente incapace a disegnare. Un giorno Takagi si accorge che Mashiro ha un gran talento come disegnatore, e gli propone di lavorare con lui; Mashiro all’inizio rifiuta, è infatti rimasto turbato dall’esperienza di suo zio, che morì a causa degli eccessivi sforzi compiuti come autore. Ma Takagi ha un asso nella manica: sa infatti che Miho Azuki, la ragazza di cui Mashiro è innamorato, vuole diventare una doppiatrice. Mashiro allora accetta di lavorare insieme a Takagi e fa una promessa con Azuki: se il manga di Takagi e Mashiro verrà trasposto in anime, Azuki sarà la doppiatrice dell’eroina principale, e infine si sposeranno. 

La storia si svolge ottimamente, soprattutto nei primi volumi; la crescita di Mashiro e Takagi come mangaka è descritta molto bene, i nuovi personaggi vengono introdotti senza troppe forzature, e a tutto questo va aggiunto il punto di forza di Bakuman: la descrizione di come viene creato un manga. Veniamo infatti a conoscenza di tutti i passaggi necessari per la creazione di un manga e anche il funzionamento di Weekly Shonen Jump, una delle più famose, se non la più famosa, riviste di manga del Giappone. L’ho definito punto di forza perché è proprio quest’aspetto quello che rende interessante Bakuman: tutto il processo di creazione di un manga, il ruolo di un editor, il funzionamento della rivista, i sondaggi di popolarità, l’ordine dei manga nella rivista… Bakuman spiega egregiamente tutto, soddisfando la curiosità di tutti noi amanti dei manga che almeno una volta ci siamo chiesti come funzionasse Jump (ovviamente non va tutto preso per oro colato, è pur sempre un manga pubblicato dalla Shueisha, la casa editrice di Jump, quindi non credo abbiano voluto rivelare proprio tutto del loro lavoro…). Chiaramente, se tutto il manga parlasse solo di scadenze, cancellazioni, sondaggi ecc. sai che palle noia; Bakuman è pur sempre un manga di Jump, quindi in alcune situazioni è ben romanzato, e ogni tanto abbiamo capitoli “di rottura”, per che comunque si integrano perfettamente con la storia, niente filler o fanservice vari.
 

Tutto bene quindi? E no, o almeno: fino a un certo punto si.
Il problema principale di Bakuman è uno: DURA TROPPO! 20 volumi sono assolutamente eccessivi, 12 sarebbero bastati e avanzati, è questo perché lo schema principale è sempre fisso (non ve lo scrivo perché sarebbe un spoiler indiretto sullo svolgimento della storia) e, soprattuto, troppo, troppo, troppo, troppo verboso. Ok, stiamo pur sempre parlando di un manga che parla di manga e della loro creazione, quindi di certo non mi aspettavo, né tantomeno mi sarebbe piaciuto, ci fossero stati discorsi ridotti all’osso. Ma una volta che decidi di fare venti volumi, non puoi appesantirmelo così. I discorsi che si ripetono sono sempre gli stessi e, se nei primi volumi la cosa regge bene (e ci mancherebbe, sennò manco lo recensivo), poi il tutto tende a scemare e cadere nel deja vu, dovuto anche al fatto che i nuovi “scenari” aperti da Ohba non convincono del tutto. E poi c’è un’altra cosa che non mi è proprio piaciuta E QUESTO È SPOILER, SE NON AVETE LETTO IL MANGA NON LEGGETE ASSOLUTAMENTE, PERCHÈ RIGUARDA IL FINALE! Ora, ce l’avete menato per 20 volumi con questo strabenedettissimo matrimonio, capitoli e capitoli al riguardo, e poi come finisce? Che non si vede una scena neanche per sbaglio! Non dico che volevo l’intera cerimonia e vederli sistemati da bravi marito e moglie, ma che cavolo, tutte quelle menate di cervello e poi finirlo così no! Nemmeno sapere come andrà la nuova sfida con Niizuma è una scelta abbastanza discutibile tra l’altro, mi sarebbe piaciuto almeno saperlo ma, insomma, sono solo considerazioni personali. FINE SPOILER

Passiamo ai personaggi: la caratterizzazione è normale, si poteva fare di meglio (certo, anche di peggio), quindi tutto sommato non ci si può lamentare. Il meglio Ohba lo dà nel caratterizzare due personaggi: il “villain” Eiji Niizuma, il ragazzo che Mashiro considera il proprio rivale, che sembra un ingenuo liceale, ma che in realtà è molto più sveglio di quanto si pensi, specie per quanto riguarda i manga, ma che non viene considerato sotto l’aspetto di nemico vero e proprio, anzi Eiji è amico di Mashiro e Takagi, oltre che un loro grande fan. L’altro personaggio caratterizzato ottimamente, nonché mio preferito, è Kazuya Hiramaru: un vero e proprio pazzo, un uomo che, pur non avendo nessuna voglia di lavorare, diventa un mangaka di successo, ma proprio questa sua scarsa voglia darà qualche grattacapo al suo editor, e lo conosceremo anche per un’altro aspetto, stavolta di tutt’altro carattere… ma non vi spoilero nulla 😉
 

Per quanto riguarda i disegni mi limito a dire che Obata è il solito gran disegnatore, anche se rispetto a Death Note mi è sembrato in calo. 

In sintesi, che dire di Bakuman? Un’idea ottima, troppo commerciale (è pur sempre un prodotto della Shueisha, l’ho già detto…) ma che, alla fine, si fa leggere e se si è appassionati riesce a coinvolgere nonostante i difetti che a mio avviso presenta. Il voto finale è quindi un bel 7, sarebbe stato più alto se non fosse per il finale e l’eccessiva lunghezza dell’opera.
È comunque un’opera che mi sento di consigliare a tutti, sia a veterani che ai neofiti, scoprire come nasce e si sviluppa un manga è pur sempre una bella lettura. 

VOTO FINALE: 7 

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