CLAYMORE

Come mio esordio sul Bar del Fumetto, quale miglior manga potevo scegliere se non Claymore? Uno di quei fumetti che quando lo leggi ti fa venire la pelle alta due metri e mezzo, che quando finisci un volume e devi aspettare l’ uscita del successivo, la tua vita non sembra avere più senso.

Scritto e dsegnato da Norihiro Yagi, Claymore ha cominciato ad essere pubblicato in patria nel lontano 2001 dall’editore Shueisha, diventando ben presto uno dei titoli di testa della rivista, mentre ad oggi sono usciti 23 tankobon. In Italia è arrivato molto più tardi, nel giugno del 2005, portato dalla casa editrice Star Comics, e conta ad oggi 22 numeri. La pubblicazione ha affrontato diversi problemi nell’ultimo periodo, dovuti ad una controversia tra l’editore e l’autore, a seguito della quale sembrava che l’autore volesse terminare rapidamente la storia, per poi cominciarne una nuova, ambientata nello stesso mondo e nello stesso contesto, ma con personaggi diversi. 

La storia è ambientata in un continente utopico in pieno medioevo, dove l’ umanità è flagellata dalla minaccia degli Yoma, demoni che si cibano delle loro carni e ne assumono le sembianze, confondendosi e seminando panico e terrore. A difesa degli uomini nasce quindi l’ associazione Claymore, che, attraverso 47 guerriere dagli occhi d’ argento e dai capelli albini, si occupa di impedire la proliferazione degli Yoma. Le guerriere sono frutto di esperimenti genetici, che prevedono l’ impiantamento di sangue e di carne di Yoma nei corpi di giovani fanciulle, che quindi acquistano la capacità di distinguere e di affrontare gli Yoma, oltre che ad un aumento delle capacità fisiche, nonchè una diminuzione del bisogno di cibarsi e di dormire.
La protagonista è l’ ultima delle guerriere, la 47, Claire, spietata quanto glaciale nello sterminare i demoni, e, durante una caccia, fa la conoscenza col giovane Raki, ragazzino che saprà letteralmente toccarle il cuore e cambiarla. La giovane, infatti, nasconde un passato sofferto e travagliato, che verrà raccontato in un flashback tra il quarto e il sesto numero. Claire riuscirà ad affrontare il dolore del suo passato e a lottare contro il Risvegliato Priscilla, accanto alle sue compagne che incontrerà e che si affiancheranno a lei nel corso della storia. Vorrei raccontarvi di più di questo splendido manga, ma non farei altro che togliervi il piacere della lettura.

Nonostante la premessa molto “shonen” vi assicuro che la storia mostrerà un lato molto più profondo ed adulto. Se non siete senza cuore, non potrete non affezionarvi a Claire nel momento in cui il suo animo comincerà a mutare, emozionarvi e commuovervi nello scoprire quali sono le motiviazioni che spingono la giovane a combattere per l’ Organizzazione, che si dimostrerà essere al pari degli Yoma in quanto a mascherare le proprie vere intenzioni, oppure ancora nel profondo attaccamento di Raki alla Claymore…

Non si può non fare un paragone con un’ altra serie, molto più famosa, ovvero l’ opera di Kentaro Miura “Berserk”. I due fumetti hanno parecchi punti in comune, partendo dalla stessa caratterizazzione dei protagonisti, entrambi armati di grossi spadoni, inizialmente freddi e distaccati, che poi vedranno cambiare il proprio carattere (Gatsu/Claire), la presenza eventi che sconvolgono la narrazione (l’ Eclessi/ la guerra di Pieta), dei personaggi secondari capaci di toccare l’ animo dei protagonisti rendendendoli molto più apprezzabili (Caska/Raki), esseri superiori che muovono le fila della guerra (i cinque della mano di Dio/ gli Abissali), personaggi inizialmente appartenteti allo stesso schieramento dei protagonisti, ma che poi subiranno un brusco cambiamento (Grifis/ Priscilla), arrivando fino alla perdita e al rimpiazzo di un braccio da parte di entrambi i protagonisti (quello di Gatsu è artificiale/ quello di Claire le è stato donato da Irene).

Per quanto concerne il disegno, nei primi volumi si dimostra molto essenziale e pulito. In particolare i visi dei personaggi sono molto poco dettagliati. Ma l’ autore riesce a dare dimostrazione della propria bravura quando introduce nella storia i Risvegliati, “evoluzione” degli Yoma, tutti diversi e particolareggiati, che, personalmente, mi hanno ricordato per certi dettagli mostri nati dalla mente del papà dei robottoni, Go Nagai.
Grandissima cura per i dettagli e per i paesaggi: nel volume 20/21, viene fatta una panormaica sulla città di Rabona; vi invito a soffermarvi sulla cura con cui sono state realizzate le tegole degli edifici, ognuna distinguibile nettamente.  

Concludendo, vi invito caldamente a recuperare questo fantastico manga, che, sono certo, non vi deluderà 😉 con questo vi saluto, spero che la mia recensione vi abbia spinto ad avvicinarvi a questo titolo valevole e vi ringrazio per l’ attenzione^^

Saluti, Nicolò

 

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