TWR la (psico)analisi di The Walking Dead 5×10: Passeggiatine Noiose

Sono ancora stordito.
E’ difficile esprimere con le parole quello che si prova dopo aver visto l’episodio 5×10 di The Walking Dead.

Grazie Jesse, mi hai tolto le dita le parole di bocca. E’ una noia di quelle che ti lacerano l’anima, che ti fanno venire voglia di sbadigliare fuori le budella.

Prima di proseguire con la lettura, vi ricordo come al solito che seguono spoiler… anzi no, aspettate! NON seguono spoiler perché non è successa una beneamata ceppa di meenchia. 

Dopo aver sepolto Trudino Tyreese ed avere abbandonato al suo tristo fato Cappellino di Lana Senziente, gli Orfani di Cervello © di Rick sono di nuovo on the road. Aridaje.

L’apertura di episodio è tutta imperniata sulle poco credibili paturnie dei protagonisti.
Maggie è avvilita per la morte della sorella perché si è rotta un’altra unghia.

…decide, dunque, di mandare a quel paese uno a caso: Prete Braveheart il quale, immediatamente, si terrorizza e rilascia gli sfinteri.

Intanto Zucchero Daryl Fornaciari cerca, con scarso successo, di imitare Bear Grylls mangiando un verme.

E poi c’è Sasha, un personaggio interessante come un libro della collana Harmony, Il cui lutto per la morte del trombamico Bob e del fratello Trudino Tyreese viene estrinsecato con insensate esplosioni di rabbia unite a scazzi puberali.

Poi, dopo una breve CAMMINATA lungo delle strade che sono sempre le stesse dalla prima stagione, a salvarci dai colpi di sonno ci pensa l’ormai celeberrimo Cazzata Time ® di Rick.

Uno sparuto gruppo di zombies, attirato dai capelli color catarifrangente di Abraham come falene verso una sorgente luminosa, inizia a pedinare gli Orfani di Cervello ©.

Lo Sceriffo Sciroccato, allora, inventa un nuovo brillante modo per liberarsi degli zombies inseguitori, una tecnica talmente furbetta che lo stesso Rick si è affrettato a registrarla all’ufficio brevetti: Getta il Non-Morto dal Ponte ®.


– Oplà! –

Filava tutto liscio e gli Orfani di Cervello © si stavano divertendo un mondo ma… Sasha è turbata dal lutto! 
– Embé? –
Per trasmettere allo spettatore il senso di inquietudine di Sasha, lo sceneggiatore di turno ha deciso che questa dovesse interrompere il gioco di Rick & company iniziando a tagliare le teste degli zombies col machete. 

Dopo questa breve parentesi ludica e dopo un’altra CAMMINATA, l’episodio raggiunge il climax del tedio. In una scala dell’entusiasmo dello spettatore che va da “Curling olimpico” a “Finale di Champions League con squadra del cuore finalista”, siamo alla categoria “diretta in HD del Tresette tra pensionati nel parco comunale”.
Maggie trova un auto con le chiavi attaccate e, senza neanche provare a metterla in moto, usa le chiavi per aprire il bagagliaio. Ma sorpresa: nel bagagliaio c’era uno zombie legato ed imabavagliato. Lei chiude il portellone e poi se ne pente: vuole riaprirlo ed ammazzare lo zombie (e qui traspare CHIARAMENTE tutto il disagio per il lutto non ancora elaborato per la morte della sorella).
Allora arriva Glenn Grant con la solita faccia da stitico e ci aggiorna sull’incresciosa situazione del suo colon…

 

E poi, dopo vari ed estenuanti tentativi, Glenn apre il bagagliaio ed uccide lo zombie.
Questa scena è durata quasi 3 minuti (sì, li ho cronometrati). 
Sono stati i tre minuti più lunghi della mia vita.

In questo preciso momento, non posso negarlo, sono stato crivellato da una vigorosa grandinata di potentissimi colpi di sonno.
Ma ho trovato un modo “indolore” per andare avanti…

Mi sveglio e penso che il MySky sia tornato indetro da solo e invece no: per la quarta volta Daryl va da solo nel bosco ed inizia a piangere.


– Sento profumo di nomination agli Oscar –

Dopo un’altra breve CAMMINATA, Carl prova a fregare la ragazza a Glenn lo stitico facendole un regalo: si tratta di un carillon! Un cliché talmente trito e ritrito che colpisce lo spettatore come un cazzotto di Rocky Balboa in piena trachea.

Ma, improvvisamente, ecco dei cani randagi. Per Rick è ora di cena.

A questo punto piove. L’unica salvezza per l’episodio sarebbe un concorso miss maglietta bagnata con protagoniste Maggie e Rosita la Malvestita. E invece no, ci fanno vedere Eugene….

– Slurp, bleaaaghh, slurp –

Siccome, però, la pioggia si fa battente gli Orfani di Cervello © trovano rifugio in un fienile che Daryl aveva individuato durante una delle sue pause-pianto. 

Qui iniziano una serie di discorsi sconnessi e Rick – in maniera del tutto decontestualizzata – tira fuori la celebre frase del fumetto di Kirkman:

 

Poi gli zombies iniziano a spingere sulla porta del fienile e a un certo punto… BUIO! Nella scena successiva i nostri dormono paciosi (?!?), escono dal fienile ed un tornado ha spazzato via tutti gli zombies ed abbattuto gli alberi nel raggio di 50 chilometri. Però il fienile, che è costruito con gli stuzzicadenti, non ha alcun danno strutturale.

L’episodio si chiude con la 2a strizzata d’occhio al lettore del fumetto accompaganta da suono di campane e trombette: ecco Aaron. Se il personaggio ricalcherà quello del comic, Alexandria è dietro l’angolo, ma potrebbe pur sempre essere un depistaggio…

Insomma questo 5×10 è stato, forse, il più brutto episodio della serie, di sicuro il più noioso. Quaranta minuti di purissimo strazio distillato con una spruzzata di esistenzialismo da due soldi. Una puntata in cui dovrebbe emergere lo stress dei personaggi (…e invece no) mostrandoci turbamenti buttati lì per caso e, per di più, recitati così così (Daryl che piange, ragazzi, Daryl che piange).
La domanda sorge spontanea: se gli showrunner sono a corto di idee per la serie principale, nello spin-off (che inizieranno a girare in questi giorni) cosa faranno i protagonisti? Staranno seduti attorno a un tavolo a fare a gara a chi ride per ultimo?

La piccola Judith avrà mangiato omogeneizzato di cane?
Glenn lo stitico troverà un proctologo?
Ma soprattutto, quando cazzo la smetteranno di camminare?

Queste e molte altre risposte nel prossimo straziante appuntamento con The Walking Rec! 

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