TWR Utopia stagione 2: dalla graphic novel a Bruno Vespa

Utopia, serie TV britannica che ha esordito la scorsa estate, è stato un piccolo successo del passaparola. Di un’eventuale distribuzione italiana neanche l’ombra ma, nonostante ciò, un discreto seguito anche da noi.
Vi parlai della prima stagione mesi qua qui.

La serie è stata prodotta da Channel 4, l’emittente pubblica (e sottolineo pubblica) inglese che ha realizzato anche quella perla di Black Mirror. E il confronto con le nostre reti è sempre più impietoso, considerato che la RAI ci propina Don Matteo e Mediast ci delizia con Carabbbinieri e Distretto di Polizia Trentordici.

L’incubo cospirazionista e psichedelico di Utopia, partito in una fumetteria con la ricerca dell’introvabile manufatto originale della graphic novel The Utopia Experiment, è ormai un intrigo su scala globale. Dennis Kelly, lo showrunner della serie, sa come calamitare l’attenzione dello spettatore ed apre la seconda stagione con un episodio davvero eccellente e del tutto inaspettato, per di più realizzato in 4:3.

Le restanti 5 puntate scrorrono via belle veloci con gli elementi che sono ormai un marchio di fabbrica: musiche ipnotiche, colori acidi, inquadrature statiche alla Kubrik, violenza nuda e cruda e personaggi fuori di testa. Chiaro, non c’è più l’effetto sorpresa della stagione 1 e una vaga sensazione di deja vu ogni tanto ci bussa sulla spalla da dietro il divano ma, complessivamente, Utopia si conferma un prodotto di grande qualità e con un finale che strizza l’occhio all’inevitabile terza stagione. 

Dunque BRAVO CHANNEL 4, un canale pubblico che, nonostante i bassi ascolti della prima stagione, ha deciso di dare continuità alla serie perché di innegabile qualità. Una scelta coraggiosa che ha pagato perché, come dicevo più su, di Utopia in rete si parla tanto e bene. HBO ha opzionato la serie per farne un rifacimento ‘mmerigano con David Fincher dietro le quinte. Conferma della qualità della serie, ma onestamente, per quanto Fincher sia un eccellente regista (Se7en, Fight Club, The Social Network, etc.) e produttore (House of Cards) non vedo cosa si possa migliorare con un remake made in US.
Solo il tempo ce lo dirà, ma quel che è certo che che l’Utopia ‘made in UK’ è già un cult.

– Scusa ma perché nel titolo hai menzionato Bruno Vespa? – 
Guardalo e capirai.
Nel frattempo non resta che chiederci: “Where is Jessica Hyde?”

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