Uncanny Avengers #3 e Avengers Arena #5 e #6

Terzo episodio di Incredibili Avengers, la testata post AvsX che vi propone un sapiente mix di Vendicatori e mutanti. In attesa del ritorno di un certo terrorista mutante dallo sguardo bollente, X-Men e Avengers hanno smesso di fare a botte e collaborano per contrastare il nuovo enorme potere del Teschio Rosso. Quest’ultimo, sottratto il cadavere di Xavier e fattosi trapiantare il suo cervello, possiede ora i poteri psichici del telepate più potente mai esistito ed ha iniziato a spargere il panico anti-mutante fra la popolazione. Dal canto suo, Capitan America mette in pratica la dottrina del Professor X e istituisce una squadra di Vendicatori e mutanti, mettendo a capo di essa proprio Havok, fratello di Ciclope. La squadra, messa subito di fronte all’imminente pericolo, sembra disgregarsi rapidamente. In particolare, gli attriti tra Scarlet e Rogue, permettono al Teschio di fare breccia tra le fila dei Vendicatori e di catturare le due mutanti.

Uncanny Avengers #3 parte subito col botto. Il Teschio Rosso si presenta dinnanzi alla popolazione di New York e piega facilmente le menti dei presenti, amplificando la paura e l’odio nei confronti dei mutanti. Scoppia subito il caos che precede il classico arrivo dei Vendicatori. Havok e soci sembrano avere in mano la situazione, quando un evento clamoroso e inaspettato cambia drasticamente il corso della lotta. Il potere del Teschio non sembra avere più limiti.

Come già anticipato nelle precedenti recensioni, non c’è nulla di particolarmente nuovo o originale in questa storia. E’ vero, i colpi di scena non mancano, ma lo sviluppo della trama principale appare – almeno a mio avviso – un po’ scontato e dagli esiti piuttosto prevedibili. Ad ogni modo, piacciono e convincono i testi di Remender, che riesce a dare spessore alla storia e alla maggior parte dei personaggi principali. A differenza di altre occasioni, l’autore sembra meno sintetico nella prosa e più incline a lunghe didascalie, utili, in questa parte della storia, a dare rilevanza agli eventi e ai suoi protagonisti.

Continuo a non comprendere la marginalità del ruolo di Havok. Il mutante doveva essere il nuovo leader di questa squadra, ma – dal punto di vista narrativo – non gli viene dedicato uno spazio sufficiente. Persino durante un battibecco con Cap, l’autore tenta di conferire spessore e carisma al personaggio di Havok, che tuttavia non sembra essere, lui stesso, troppo convinto della propria leadership. E’ comunque probabile che si tratti di aspetti presi in considerazione dall’autore e che saranno oggetto di future evoluzioni (o almeno questa è la mia speranza).

Le tavole di John Cassaday sono ben realizzate, ma mancano totalmente di cura nei dettagli. Nonostante i tentativi da parte di Laura Martin di restituire con i suoi colori l’adeguata profondità ai disegni di Cassaday, questi appaiono fin troppo spogli e poco caratterizzati. Alcune tavole sono davvero pregevoli (mi riferisco ad esempio allo sguardo che Thor rivolge a Honest John), ma è inevitabile che da un disegnatore come lui ci aspetti molto di più. Inoltre – ma capisco che possa trattarsi solo del mio gusto personale – rimango un tantino inquietato da come viene rappresentato il viso del Teschio; con testone in stile super deformed e occhietti piccoli e inespressivi.

A seguire la testata Panini propone altri due ganzissimi episodi di Avengers Arena, la serie firmata da Dennis Hopeless e disegnata da Kev Walker che racconta la battaglia per la sopravvivenza di sedici giovani superumani trascinati dal folle Arcade in un misterioso luogo chiamato Mondo Assassino. Solo uno tra loro potrà tornare da quel luogo. Non resta che lottare disperatamente per la propria sopravvivenza a discapito della vita dei propri compagni.

Apparentemente simile ad Hunger Games, questa serie stupisce invece proprio per originalità e freschezza. L’autore, nel corso della storia, sta riuscendo a caratterizzare a dovere i molti protagonisti, dedicando a molti di loro il dovuto approfondimento. Si tratta per lo più di personaggi nuovi o comunque marginali che i lettori stanno imparando a conoscere col susseguirsi degli episodi. Il bello della narrazione sta nel fatto che il lettore non ha mai la minima idea di chi possa morire nel corso del numero; ed è dunque lecito aspettarsi qualsiasi possibile evoluzione. Anche per tale motivo, trattandosi di una serie “ad eliminazione” ritengo non sia logico anticiparvi più nulla della trama. Mi limiterò a dire che, anche questa volta, rimarrete sbalorditi da ciò che leggerete. La parte grafica è certamente uno dei punti di forza della serie, sia grazie al tratto originale e attento di Walker, che ai colori brillanti utilizzati sapientemente da Frank Martin.  

In conclusione, possiamo ritenerci tutto sommato soddisfatti, non foss’altro per gli ottimi due episodi di Avengers Arena e per il ritorno all’azione di un potente e spietato Teschio Rosso. 

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